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Certificazioni Uniche INPS - errori nelle certificazioni dei Pensionati Disoccupati e Cassintegrati- segnalazioni e rimedi

Ci giungono diverse segnalazioni da parte di Pensionati, Disoccupati e Cassintegrati, che hanno ricevuto, da parte dell'INPS, una comunicazione attraverso la quale l'Istituto comunica di aver emesso, per l'anno d'imposta 2019, una Certificazione Unica (CU, ex modello Cud) riportante dei dati errati, e allegandone una nuova.

Secondo quanto riportato da alcune fonti, la paternità di questo errore è da attribuire all'Inps che nella comunicazione delle somme certificate ha comunicato somme che non corrispondono a quelle effettivamente erogate o trattenute nel 2019.

In altre parole i pensionati, i cassaintegrati e i disoccupati raggiunti da questa lettera, dovranno rifare la dichiarazione dei redditi (relativa all'anno d'imposta 2019) sulla base di una Certificazione Unica corretta, come spiegato dall'Inps stesso, che si è scusato per il disagio arrecato.

Tale errore dovrà essere sanato anche da parte di coloro che hanno utilizzato la dichiarazione dei redditi precompilata, visto che anche questa risulta non conforme in quanto i dati predisposti dall'Agenzia delle Entrate sono comunque errati, essendo sempre prelevati dalla CU emessa dall'Istituto.

L'unica soluzione per quanti hanno ricevuto, o riceveranno, la nuova Certificazione Unica 2020 (si prevede un potenziale di circa 19 milioni di cittadini) consiste nella presentazione di una nuova dichiarazione dei redditi.

Quindi si dovrà provvedere a tamponare tale errore, presentando una dichiarazione integrativa, col pagamento a carico del contribuente non solo degli eventuali debiti verso l'Erario derivanti dalla nuova dichiarazione, calcolata sulla base dei nuovi dati comunicati dall'INPS (o al recupero di eventuali crediti a favore del Contribuente), ma anche dei costi del ravvedimento, composti da sanzioni ed interessi, in quanto i termini per i versamenti sono già scaduti.

Si invitano pertanto i Cittadini che abbiano ricevuto, o che riceveranno nei prossimi giorni, detta comunicazione, a provvedere a tale correzione, recandosi presso il proprio CAF/Commercialista di fiducia, al fine di sanare la dichiarazione.

 

Come Confederazione, a tutela dei Pensionati, dei Disoccupati, e dei Cittadini tutti, considerato che tale errore non è dipeso dai Contribuenti, bensì da un refuso della Pubblica Amministrazione, chiediamo al Governo, all'INPS e all'Agenzia delle Entrate, che non vengano applicate sanzioni ed interessi, in quanto tali errori non sono minimamente imputabili ai Cittadini, e quindi non possono essere accollati alle loro tasche.

 

 

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L'Ufficio Stampa

CONF.E.L.P. Nazionale

 

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